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IDSA e il futuro degli emulatori: una modesta proposta
Ho recentemente letto le affermazioni rilasciate dalla IDSA, disponibili all'indirizzo: http://www.idsa.com/antipiracy/dc.htm. Si possono riassumere nei seguenti punti:

  • tutte le rom sono protette dalle leggi federali sul copyright, e pertanto non possono essere distribuite su Internet, indipendentemente dal fatto che non sia possibile reperirle altrove;
  • la distribuzione delle rom è illegale e rappresenta un costo per i titolari del copyright, poiché esse sono potenziali generatrici di introiti e la libera distribuzione diminuisce il loro valore commerciale;
  • indipententemente da ciò che il titolare del copyright decide di fare con i suoi vecchi titoli, le rom non possono essere distribuite; alcuni membri della IDSA potrebbero, in futuro, concedere licenza di distribuzione gratuita per i loro prodotti, ma nel frattempo IDSA e i suoi membri perseguiranno tutti i siti web che offrono copie non autorizzate di materiale protetto da copyright.

Tutta questa tirata è piuttosto inquietante: è la fine della scena degli emulatori così come l'abbiamo conosciuta finora? Gli emulatori saranno presto considerati come "warez"?

Le mie argomentazioni si focalizzeranno prevalentemente sui vecchi giochi da bar.

Credo che le affermazioni della IDSA non siano completamente sensate.
Essi confrontano i vecchi videogiochi con i libri e i film, merci che possono effettivamente essere reperite e fruite molti anni dopo che furono presentate la prima volta. I vecchi giochi da bar non hanno questo privilegio. Si tratta di prodotti elettronici, e come tali cessano di funzionare e sono ritirati. Non c'è modo di rilasciarli nuovamente nella loro forma originale (cioè come macchine da bar complete), poiché l'interesse è limitato solo ad una parte marginale della popolazione di videogiocatori.
E' qui che entrano in gioco gli emulatori. L'emulazione NON è sicuramente illegale di per sè, poichè non è altro che un programma che simula il comportamento di un pezzo di hardware; sarebbe come dichiarare illegale lo scrivere un nuovo compilatore C, solo perché "emula" il comportamento di quelli esistenti (cioé compilare programmi che sono funzionalmente equivalenti). Secondo la IDSA, ciò che è illegale è la distribuzione delle rom, il software che "gira" sul hardware originale. Tendo ad essere d'accordo su questo punto. Ma non sono d'accordo quanto essi affermano che il titolare del copyright ha il diritto di ritardare indefinitamente il nuovo rilascio dei loro vecchi prodotti. Io credo che, esattamente come accade in altri campi come i brevetti, i titolari dei copyright dovrebbero fare una precisa dichiarazione con la quale affermano quando e come intendano sfruttare i diritti per i loro vecchi titoli. Penso che la comunità di fan degli emulatori, e i numerosi programmatori che in questi anni hanno lavorato sodo per creare eccezionali emulatori come MAME, Retrocade, Rage, Raine e molti altri, meritino almeno una dichiarazione su questo punto.

L'IDSA dice che tutte le rom sono potenziali "generatrici di introiti" e così il titolare del copyright ha il diritto di sospendere la distribuzione delle rom perché "in futuro" potrebbe decidere di rilasciare nuovamente questi vecchi giochi. Mi chiedo come videogiochi vecchi di anni possano accrescere il loro appeal con il tempo sulla comunità di videogiocatori, poiché ci saranno sempre meno persone interessate a questi titoli, le stesse che li hanno effettivamente giocati quando erano giovani. Provate a mostrare Pac Man a un ragazzino di 15 anni: lo cestinerà dopo 10 secondi in favore dell'ultimo videogioco 3D, pieno di effetti sonori e grafica realistica. E' ovvio che questi titoli hanno il loro mercato ORA, se esso esiste ancora. Ed è anche ovvio che molti altri titoli, che non furono "successoni" quando uscirono la prima volta, sono destinati a scomparire, se non salvaguardati da uno status di "libera distribuzione".

Apprezzo gli sforzi spesi da Namco, Williams e Irem, che almeno hannno offerto un re-packaging di parte del loro vecchio materiale per vari sistemi. Tuttavia penso che non sia abbastanza. E grossi nomi come Konami, Capcom, Nintendo e Sega hanno fatto molto poco da questo punto di vista, talvolta pubblicando titoli che sono solo variazioni o miglioramenti dei loro vecchi hits, ma hanno molto poco in comune con i loro "antenati".

L'emulazione si prefigge di preservare qualcosa nella sua forma originale; non stiamo creando ora una versione migliorata della Cappella Sistina o del Colosseo: preserviamo questi monumenti come sono, per le future generazioni. Questo è ovviamente un paradosso; non sto dicendo che i vecchi videogiochi siano un'opera d'arte che sarà significativa per millenni, ma, come la IDSA stessa sottolinea, essi SONO una forma di espressione e come tali vanno salvaguardati.

Ciò che voglio suggerire con queste righe è che i membri della IDSA colgano l'occasione ORA di considerare ciò che vogliono fare con i loro vecchi titoli negli anni seguenti, e rendere note a tutti le loro decisioni. Penso che i programmatori di questi vecchi titoli, anche se mi rendo conto che non hanno peso da un punto di vista legale, dovrebbero far sentire la loro voce e unirsi agli autori di emulatori per preservare le loro creazioni per il futuro.

Se siete d'accordo con le mie idee, fate la sola cosa giusta: scrivete alla IDSA e fategli sapere cosa ne pensate. La nostra forza è nel numero.